giovedì 30 luglio 2015

LA STORIA


Il laboratorio di restauro del libro nasce nell'Abbazia benedettina di Praglia il 24 settembre 1951. Dalla fondazione, il laboratorio con i restauratori che si sono succeduti negli anni, ha messo mano a numerosissimi beni culturali cartacei e membranacei in genere. Nei registri che conservano la memoria del materiale restaurato si contano 27.000 voci, che rappresentano una parte dell'immenso patrimonio culturale "passato" del laboratorio.
Molti beni di pregio sono giunti in laboratorio nel corso di più di sessant'anni di storia: il codice membranaceo in onciale di Lattanzio del VI-VII sec. della Biblioteca Universitaria di Bologna, bolle di Papi e imperatori, lettere autografe di vari personaggi illustri tra cui, Galileo Galilei, Alessandro Manzoni, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Verdi. Tra ciò che ha segnato la storia passata del laboratorio, si ricorda il recupero e il primo intervento sul materiale alluvionato di Firenze e Venezia del 1966.
Recentemente il restauro della pianta originale di Padova del cartografo Giovanni Valle (disegno datato 1781) proprietà dell'Accademia Galileiana.
Per quanto riguarda l'attualità l'intervento sul Liber VII (proprietà della Pontificia Biblioteca Antoniana di Padova) miniato da NIccolò da Bologna (sec.XIV).



Il laboratorio nel giorno della sua inaugurazione: l'ingresso.


Un monaco al lavoro.

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