mercoledì 10 ottobre 2018

Restauro della partitura dell'opera Semiramide di G.Rossini

Semiramide è un melodramma tragico in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Gaetano Rossi, tratto dalla Sémiramis di Voltaire e dalla vita della regina Semiramide. Debuttò al Teatro la Fenice di Venezia il 3 febbraio 1823 con Isabella Colbran nel ruolo della protagonista.
Quando Rossini, lasciata Napoli, si accinse a comporre una nuova opera per il Teatro La Fenice di Venezia sapeva che avrebbe dovuto creare qualcosa di assolutamente diverso; il pubblico veneziano infatti non avrebbe ‘accettato’ le raffinatezze della scuola napoletana ma tornare agli stilemi già approntati nel precedente Tancredi gli sarebbe sembrato altrettanto insopportabile.
Prese spunto dunque dalla tragedia Semiramis di Voltaire (che molto attingeva dalla drammaturgia shakespeariana) astraendola dal suo contesto per creare una composizione assoluta e perfetta, quasi un’utopia di stile. Convenzionalità e pura astrazione passeggiano dunque insieme in questa partitura unica, dopo la quale il melodramma non potrà più essere lo stesso.
Conservata presso un luogo sicuro,nella ricorrenza dei 150 anni dalla morte del compositore, l'opera è stata restaurata e verrà eccezionalmente esposta.

Prima carta della partitura dell'Opera Semiramide di Gioachino Rossini, finita di comporre nel 1822-1823 (prima rappresentazione al Teatro La Fenice il 3 febbraio 1823). La partitura è stata poi autenticata dall'autore a Parigi il 5 marzo 1864. La partitura in due tomi (atti) è stata restaurata durante l'estate presso il nostro laboratorio e dal 17/10 al 28/10 sarà esposta presso le sale apollinee del Teatro La Fenice di Venezia.

Depolveratura del manoscritto con pennello a setole morbidissime.

Velatura di strappi e dei margini fragili con velo giapponese a bassa grammatura e adesivo reversibile.

Creazione delle protesi dei nervi di cucitura originali (spezzati nello snodo).

Aspirazione nella piega dei fascicoli della polvere e dei depositi con microaspiratore.

Velatura di strappi e dei margini fragili con velo giapponese a bassa grammatura e adesivo reversibile.

Rimozione dell'eccesso di velo.

Applicazione di impacco di agar sminuzzato a temperatura ambiente per il distacco dell'indorsatura originale.

Consolidamento localizzato delle dorature nelle zone a rischio di distacco.

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